sabato 14 novembre 2020

Succedono cose

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Stavolta me la tiro dicendo che sto provando a scrivere dal mio super nuovo iPad con la figa Smart Keyboard (manco fosse un iPad Pro e avessi una Magic Keyboard) - no, non sto facendo product placement al mio datore di lavoro. Che, per una volta nella mia vita, sono stata previdente e l’ho comprato tipo tre giorni prima che ci chiudessero in casa di nuovo (più o meno, visto che dovrò comunque andare a lavorare turni a random in negozio). 




Tra Luglio ed Agosto sono successe un paio di cose che hanno disturbato il mio equilibrio - sì, lo chiamo così, perché nella mia testa c’è un equilibrio, anche se mi rendo conto che al di fuori di me tutto questo appare come un circo.

Chris è venuto a Londra. Era qui, a letteralmente tre passi da me, e io ho dovuto scoprirlo nel peggiore dei modi: tramite la feccia dei media, il gossip. Una pagliacciata di proporzioni cosmiche. 
La cosa che mi ha dato più ai nervi è stato vederlo nuovamente coinvolto con delle buffonate messe in piedi dall’”altro lato” della storia. Non sto qui ad entrare nei dettagli, non mi va e già la situazione mi ha messo più ansia del dovuto ai tempi. 
Quello che mi fa ridere e mi spaventa allo stesso tempo è come io, in un certo senso, conosca certe sue dinamiche, che la fine di quel ‘sta storiaccia l’ho prevista nello stesso momento in cui stava succedendo. 
Ciò nonostante, mi ha fatto passare dei mesi di ansia tremenda. Ma forse era solo una scusa della mia ansia per manifestarsi, per dirmi “oh, guarda che io sono qui, non credere che mi faccia vedere solo così a random, ora ho un motivo valido (?) per manifestarmi, non lamentarti della mia presenza”.

Grazie a tutta questa situazione così ridicola ho scoperto anche delle pieghe del suo fandom che mi hanno fatto davvero paura. Io ho sempre creduto di essere matta, ossessionata da lui al limite dello stalking e in effetti, un po’ lo sono, me ne rendo conto, eh. Però fidatevi quando vi dico che c’è gente messa peggio di me, che avrebbe bisogno di un TSO immediato. Ci sarebbe un caso specifico che potrei portare ad esempio, ma di nuovo, non mi va di parlarne perché è altra fonte di irrequietezza per me. 

Al culmine ci siamo arrivati con quella roba postata per sbaglio su Instagram. Credo di essere arrivata a picchi di stress epocali. Ma quello forse è stato il climax da raggiungere per ristabilire gli equilibri. Dopo quell’incidente tutto è tornato al suo posto e le teorie che andavo predicando da Luglio si sono rivelate vere. O almeno, sicuramente con più fondamenta di quello che andavano (vanno) blaterando certe figure oscure su Tumblr. 

Ora non faccio altro che aspettare la sua nuova foto di Dodger o di un albero a random su Instagram. 
Tanto ci vorrà un po’ prima di vederlo di nuovo sul set. 

Ogni tanto mi fermo a riflettere come una buona fetta della mia vita e del mio pseudo equilibrio mentale dipenda da lui. E lo so che l'ho detto e ripetuto mille volte, ma ormai non posso farne a meno. Se mi viene a mancare, mi sento soffocare. Ormai è l'unica cosa che mi tiene in piedi. La speranza di poterlo incontrare una volta nella vita (come dio comanda, non certo come è già successo) è l'unica cosa che mi fa andare avanti e allo stesso tempo mi tormenta. Ma non posso recidere questa parte della mia vita, ormai è diventata un'estensione, se me la tagli via io sto male. 
E lo so, io un giorno lo incontrerò. È il karma che me lo deve. 

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