giovedì 14 maggio 2020

Deliri di una notte di mezza quarantena

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Sono al quarto tentativo di iniziare questo post. Chissà se è quello buono o selezionerò per l'ennesima volta e cancellerò tutto.

Avevo anche scritto un altro titolo, poi l'ho cambiato. Sì, non sto bene. 


Potrebbe sembrare che stia cambiando il soggetto del blog, ma giuro che non è così. Ma d'altra parte come faccio a non adorare questo musetto peloso? 
È colpa sua che posta queste foto su Instagram (ah, Instagram, devo farci un post dedicato...)

Non so cosa (mi) stia succedendo in questo periodo, sarà che ho più tempo per le mani e per pensare, sarà che gli eventi del momento mi rendono più ansiosa di quanto già sia e ho bisogno di un appiglio, sarà che invecchio e mi rincitrullisco ancora di più, ma la presenza di Chris nella mia vita è più imponente che mai.

Alle volte il day dreaming va ben oltre i livelli consentiti (che poi, diciamocelo, ci sono livelli consentiti nel day dreaming?)  e la mia mente vagabonda per sentieri inestricabili.
Per dire, uno dei pensieri ricorrenti di questi ultimi due mesi è: Come sarebbe essere in quarantena con lui? Lui, Dodger e me (e vabbè, con molta probabilità anche il resto della sua famiglia, ma quelli sono dettagli). Mi metto nel mio angolino cerebrale e parto per la tangente. Poi, mi fermo un attimo e mi dico, ma sarai scema, Chiara?
Alle volte mi rendo conto che dovrei un po' mollarmi da determinati meccanismi, ma allo stesso tempo mi dico: per quale motivo dovrei farlo? Chi ha stabilito che debba lasciarmi alle spalle certe situazioni, che mi aiutano a districarmi meglio dalla vita di tutti i giorni?

L'ho già scritto milioni di volte e, probabilmente, lo farò ancora. Non mollerò mai qualcosa che mi fa star bene a meno che non mi stufi.
L'ho scritto anche nel post precedente. lo scorso anno sono successe alcune cose che mi hanno fatta stare parecchio male e forse ancora non l'ho neanche superata del tutto, avevo accantonato Chris per un po'. Ne sono uscita a pezzi, pezzi che sto facendo una fatica mostruosa a rimettere assieme e forse alcuni di quei pezzi non torneranno mai più al loro posto. Sinceramente mi sono stufata a credere che là fuori ci sia una persona che mi possa rendere felice. Chris è l'idea di questa persona e mi va bene così.
Le cose nella 'vita reale' vanno in maniera diversa e ad un certo punto soffrire stanca, sfianca e annichilisce. 
Chris non sarà mai l'uomo della mia vita? Va bene così. Perché comunque lui li sarà sempre nella mia testa e quello non me lo può togliere nessuno.

Ogni tanto penso che lui venga a sapere di questo blog e finisce per volermi conoscere, per voler vedere la faccia di quella pazza che sta dietro a questo cumulo di codici HTML che non ha meglio a cui pensare se non a scrivere cazzate su di lui. 
Peccato però che questo blog lo leggo a malapena io.
(Questo è un altro problema che mi hanno creato le rom-com di Nora Ephron: credere che scrivere blog ed essere costante - cosa che io puntualmente non faccio - mi porti a diventare come una Julie Powell de noattri)

E per il momento ho finito di delirare. Ma non ho finito di sognare.

In fondo ha ragione Debbie Harris, Dreaming is free...

Imagine something of your very own, something you can have and hold 
I'd build a road in gold just to have some dreamin' 
Dreamin' is free 
Dreamin', dreamin' is free

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