Stavolta me la tiro dicendo che sto provando a scrivere dal mio super nuovo iPad con la figa Smart Keyboard (manco fosse un iPad Pro e avessi una Magic Keyboard) - no, non sto facendo product placement al mio datore di lavoro. Che, per una volta nella mia vita, sono stata previdente e l’ho comprato tipo tre giorni prima che ci chiudessero in casa di nuovo (più o meno, visto che dovrò comunque andare a lavorare turni a random in negozio).
sabato 14 novembre 2020
giovedì 14 maggio 2020
Deliri di una notte di mezza quarantena
Sono al quarto tentativo di iniziare questo post. Chissà se è quello buono o selezionerò per l'ennesima volta e cancellerò tutto.
Avevo anche scritto un altro titolo, poi l'ho cambiato. Sì, non sto bene.
Potrebbe sembrare che stia cambiando il soggetto del blog, ma giuro che non è così. Ma d'altra parte come faccio a non adorare questo musetto peloso?
È colpa sua che posta queste foto su Instagram (ah, Instagram, devo farci un post dedicato...)
giovedì 23 aprile 2020
Uno con un cane che gli starnutisce in faccia
Ogni tanto mi metto davanti al computer, apro l'editor di Blogger (o di Wordpress) e mi sento un poco Carrie Bradshaw. Poi ora ho anche una tazza di Starbucks di fianco al MacBook Pro, sapete, di quelle uguali a quelle di carta, ma riutilizzabile, quindi doppiamente boho chic.
Peccato che ne capisca poco o niente di amore e relazioni (e vabbè, la similitudine con Carrie c'è), sono in pigiama di Primark con le palline nell'interno coscia, bevo tea detox per illudermi che mi si possa sgonfiare la pancia e sono al giorno boh di una quarantena che sembra non voglia finire mai. Però il mio computer è più figo del suo (solo perché più nuovo).
Peccato che ne capisca poco o niente di amore e relazioni (e vabbè, la similitudine con Carrie c'è), sono in pigiama di Primark con le palline nell'interno coscia, bevo tea detox per illudermi che mi si possa sgonfiare la pancia e sono al giorno boh di una quarantena che sembra non voglia finire mai. Però il mio computer è più figo del suo (solo perché più nuovo).
mercoledì 6 giugno 2018
Empire State of Mind
Questo delirio è partito all'incirca 13 mesi fa, quando è venuta fuori la notizia che Chris avrebbe debuttato a teatro a Broadway (click).
La mia mente malata stava già iniziando ad elaborare piani sul come fare ad attraversare l'oceano Atlantico. All'epoca avevo ancora un lavoro di merda, con una paga di merda, che a malapena mi consentiva di pagare l'affitto e di sfamarmi. Escludendo a priori l'opzione prostituzione per trovare i soldi, la situazione era piuttosto disperata.
Ma contrariamente alla mia consuetudine del #maiunagioia, di lì a poco cambio lavoro, con paga decente e addirittura a fine agosto ottengo la mia prima carta di credito ever e dopo aver trovato anche una compagna di viaggio vedo che i miei piani malefici si possono concretizzare. E inizio a cagarmi addosso dall'ansia.
La mia mente malata stava già iniziando ad elaborare piani sul come fare ad attraversare l'oceano Atlantico. All'epoca avevo ancora un lavoro di merda, con una paga di merda, che a malapena mi consentiva di pagare l'affitto e di sfamarmi. Escludendo a priori l'opzione prostituzione per trovare i soldi, la situazione era piuttosto disperata.
Ma contrariamente alla mia consuetudine del #maiunagioia, di lì a poco cambio lavoro, con paga decente e addirittura a fine agosto ottengo la mia prima carta di credito ever e dopo aver trovato anche una compagna di viaggio vedo che i miei piani malefici si possono concretizzare. E inizio a cagarmi addosso dall'ansia.
venerdì 19 gennaio 2018
Anniversario di Legno
Oggi è il 19 Gennaio.
Per qualcuno sarà un compleanno, per qualcuno non è nessuna data importante.
Per me il 19 Gennaio 2013 corrisponde all'inizio della fine. Giù per il tunnel, senza speranza di vedere la luce. Sono ormai cinque anni che mi dico vabbè, prima o poi mi passa. Niente, son cinque anni che le cose rimangono come stanno, se non peggiorano del tutto.
Per qualcuno sarà un compleanno, per qualcuno non è nessuna data importante.
Per me il 19 Gennaio 2013 corrisponde all'inizio della fine. Giù per il tunnel, senza speranza di vedere la luce. Sono ormai cinque anni che mi dico vabbè, prima o poi mi passa. Niente, son cinque anni che le cose rimangono come stanno, se non peggiorano del tutto.
martedì 26 luglio 2016
Daddy's Issues
Io ho un problema. Ma questo penso l'avessimo già assodato, anzi qui i problemi sono molteplici altro che uno solo.
Oppure possiamo dire che il problema effettivamente sia uno solo, e ha nome e cognome e tutti i disagi sono causati da lui.
Insomma, cerchiamo di arrivare al punto della situazione.
Uno degli svariati disagi provocati dal Nostro Signore Distruttore delle Ovaie è quando il suddetto interagisce con i pargoli.
Il. male. assoluto.
Oppure possiamo dire che il problema effettivamente sia uno solo, e ha nome e cognome e tutti i disagi sono causati da lui.
Insomma, cerchiamo di arrivare al punto della situazione.
Uno degli svariati disagi provocati dal Nostro Signore Distruttore delle Ovaie è quando il suddetto interagisce con i pargoli.
Il. male. assoluto.
lunedì 2 maggio 2016
Punto della situazione
Non capisco nemmeno io il senso di questo titolo, ma tant'è.
La settimana appena passata credo sia stata una delle più deliranti della mia vita. Non scherzo, sono seria. E mi domando ancora come abbia fatto a non farmi venire un febbrone da cavallo con tanto di stato semicomatoso una volta finito tutto.
Forse perché semplicemente ancora non mi sono ripresa e probabilmente non lo farò mai del tutto.
Cosa sarà mai successo?
Facciamo due conti: vivo a Londra, è il periodo di promozione di Captain America: Civil War, la mia host family è in Spagna. Secondo voi cosa può voler dire? Solo una cosa: paura e delirio a Westminster.
Inizia tutto domenica 24, con stalking ad oltranza: cinque ore passate davanti all'hotel in cui alloggia il mio futuro marito con una temperatura di tre gradi percepiti, insomma, se avessi aspettato ancora un po' mi sarebbero cadute le dita. Ma Egli non si fa trovare, naturalmente. Ah, non scordiamo l'alzataccia con tanto di altre due ore di coda per prendere il braccialetto per la premiere. Le speranze di avere la prima fila si fanno più concrete avendo il 25, ma... parliamone dopo.
Fortunatamente ho delle amiche che non solo comprendono i miei deliri, li assecondano pure. Ed ecco che mi ritrovo a fare check in alla proiezione stampa del film domenica sera, giusto per consolarmi dalle ore spese ad aspettare invano il signorino. Diciamo che ho pianto, nascondendomi sotto la sciarpa per non farmi vedere dal resto del pubblico, sì sono pazza ma ho ancora qualche strascico di dignità. *tossisce*
Lunedì 25 inizia con una calma parecchio insolita, pensando a quello che sta per accadere. L'amica di cui sopra non solo è riuscita a farmi vedere il film in anteprima, è riuscita a farmi ottenere un accredito per la conferenza stampa del film. Avete capito bene, mi sono trovata nella stessa stanza con lui. In prima fila. A praticamente tre metri di distanza. Come ne sia uscita viva ancora non è dato saperlo, sicuramente ne sono uscita danneggiata a livello cerebrale, ma quella non è una novità.
Sì, questa foto l'ho scattata io.
No, davvero, non lo so come ho fatto a mantenere il sangue freddo e non saltargli addosso, vuoi vedere che davvero ancora un briciolo di dignità ce l'ho?
Naturalmente, la simpaticissima security una volta finita la conferenza si è piazzata a muro e quindi il mio tentativo di farmi una foto col suddetto è svanita nel nulla.
Dopodiché mi son fermata soltanto quattro ore nella hall dell'albergo nella speranza che l'uomo ninjia si facesse vedere ma io sono una persona troppo positiva (il che è tutto dire, per chi mi conosce), fingendo di lavorare da brava giornalista.
Martedì 26 tocchiamo il picco del delirio, come ogni premiere che si rispetti. Io ci ho provato ad essere fiduciosa nei confronti della security ma lo sapevo che avrebbero mandato in merda tutto, così da una prima fila che mi spettava, mi sono trovata letteralmente schiacciata nell'antro più oscuro e lontano del red carpet, as usual. Non sono mancati i pianti ma non ci siamo fatte mancare neanche un bell'attacco di panico. In compenso ho conosciuto delle persone splendide.
Nonostante sia passata una settimana, ancora faccio fatica a parlare di quella giornata, ho veramente toccato il fondo, in tutti i sensi. Spesso mi domando cosa diamine mi abbia fatto quest'uomo per ridurmi come mi sono ridotta. E se mi si chiedesse Lo rifaresti? Io, nonostante tutto, direi di sì.
La settimana appena passata credo sia stata una delle più deliranti della mia vita. Non scherzo, sono seria. E mi domando ancora come abbia fatto a non farmi venire un febbrone da cavallo con tanto di stato semicomatoso una volta finito tutto.
Forse perché semplicemente ancora non mi sono ripresa e probabilmente non lo farò mai del tutto.
Cosa sarà mai successo?
Facciamo due conti: vivo a Londra, è il periodo di promozione di Captain America: Civil War, la mia host family è in Spagna. Secondo voi cosa può voler dire? Solo una cosa: paura e delirio a Westminster.
Inizia tutto domenica 24, con stalking ad oltranza: cinque ore passate davanti all'hotel in cui alloggia il mio futuro marito con una temperatura di tre gradi percepiti, insomma, se avessi aspettato ancora un po' mi sarebbero cadute le dita. Ma Egli non si fa trovare, naturalmente. Ah, non scordiamo l'alzataccia con tanto di altre due ore di coda per prendere il braccialetto per la premiere. Le speranze di avere la prima fila si fanno più concrete avendo il 25, ma... parliamone dopo.
Fortunatamente ho delle amiche che non solo comprendono i miei deliri, li assecondano pure. Ed ecco che mi ritrovo a fare check in alla proiezione stampa del film domenica sera, giusto per consolarmi dalle ore spese ad aspettare invano il signorino. Diciamo che ho pianto, nascondendomi sotto la sciarpa per non farmi vedere dal resto del pubblico, sì sono pazza ma ho ancora qualche strascico di dignità. *tossisce*
Lunedì 25 inizia con una calma parecchio insolita, pensando a quello che sta per accadere. L'amica di cui sopra non solo è riuscita a farmi vedere il film in anteprima, è riuscita a farmi ottenere un accredito per la conferenza stampa del film. Avete capito bene, mi sono trovata nella stessa stanza con lui. In prima fila. A praticamente tre metri di distanza. Come ne sia uscita viva ancora non è dato saperlo, sicuramente ne sono uscita danneggiata a livello cerebrale, ma quella non è una novità.
Sì, questa foto l'ho scattata io.
No, davvero, non lo so come ho fatto a mantenere il sangue freddo e non saltargli addosso, vuoi vedere che davvero ancora un briciolo di dignità ce l'ho?
Naturalmente, la simpaticissima security una volta finita la conferenza si è piazzata a muro e quindi il mio tentativo di farmi una foto col suddetto è svanita nel nulla.
Dopodiché mi son fermata soltanto quattro ore nella hall dell'albergo nella speranza che l'uomo ninjia si facesse vedere ma io sono una persona troppo positiva (il che è tutto dire, per chi mi conosce), fingendo di lavorare da brava giornalista.
Martedì 26 tocchiamo il picco del delirio, come ogni premiere che si rispetti. Io ci ho provato ad essere fiduciosa nei confronti della security ma lo sapevo che avrebbero mandato in merda tutto, così da una prima fila che mi spettava, mi sono trovata letteralmente schiacciata nell'antro più oscuro e lontano del red carpet, as usual. Non sono mancati i pianti ma non ci siamo fatte mancare neanche un bell'attacco di panico. In compenso ho conosciuto delle persone splendide.
L'unica foto che sono stata in grado di scattare, naturalmente fa schifo |
E non chiedetemi perché, a quello una risposta non ce l'ho. Né sensata, né stupida. E' così e basta.
Mercoledì 27, visto che in confronto alla mia testa, il granito è stracchino. La prima cosa che mi viene detta arrivata lì, più o meno alle 9 di mattina, è stata: Chris è andato già via dalla porta sul retro. Tirati giù tre cristi, due madonne, una decina di santi a caso, mi sono messa l'anima in pace. Che poi la mattinata sia andata comunque discretamente non c'è da negarlo, ma quello è un racconto che andrà a finire su Il Diario (poco) Segreto di una Fangirl.
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